Mar. Apr 23rd, 2024

Dopo aver partecipato al Salone del Risparmio a Milano riporto le mie impressioni:

E’ stata rafforzata ancora una volta, se ve ne fosse la necessità, l’importanza dell’educazione finanziaria assicurativa e previdenziale.

Ma è stato anche affermato che va “targhettizzata” a secondo dell’utenza che riceve tale educazione, quindi giovani studenti, adulti, terza età etc., sicuramente per quanto riguarda i contenuti e i termini usati, ma anche nel linguaggio utilizzato che troppo spesso non aiuta la comprensione tra intermediari e risparmiatori.

Sono stati spiegati argomenti a suffraggio della tesi sopra esposta quali il rischio longevità, il rischio divorzi e separazioni, il rischio non autosufficienza legato alla longevità (che si combattono con il risparmio finalizzato al periodo pensionistico, l’integrazione di più prodotti assicurativi e di scelta tra capitale e rendita).

Ai fini della comprensione tra le parti l’impegno preso dagli operatori è stato quello di ascoltare di più il cliente per proporre strumenti di risparmio e investimento in linea con le reali esigenze di ognuno di loro.

Ho sentito qualche operatore di strutture finanziarie operanti sia negli Usa sia in Italia, sostenere che l’investitore americano ne sa di più rispetto a quello italiano, e quando ho contestato tale affermazione riportando dati relativi alle famiglie americane coinvolte nei mutui subprime, nel forte indebitamento privato, e i recentissimi richiami del Presidente Obama all’industria finanziaria nei rapporti con i risparmiatori mi è stato risposto che gli americani sono “più abituati e da più tempo di noi italiani ad avere rapporti finanziari” Cosa avrà voluto dire?

Come pure ho sentito alcuni operatori in Fondi sostenere la gran trasparenza di questi strumenti, a questi ho domandato se in un prossimo futuro proprio per aumentare la trasparenza non sia necessario riportare ai sottoscrittori l’elenco dei titoli acquistati dai fondi nei vari comparti, mi è stato risposto che ci sono gli Etf e che in ogni modo forse, prossimamente, ci si potrà arrivare.

Ancora sui fondi Assogestioni ha indicato, oltre alla trasparenza altri quattro buoni motivi per investirvi i propri risparmi: autonomia, controllo, diversificazione e solidità.

Infine una buona notizia, visto che alcune ricerche, presentate al Salone, evidenziano un popolo italiano, ancora di risparmiatori, anche in questi anni di crisi, ma addirittura più ricchi di altri popoli se si sommano redditi (derivante da lavoro e/o da pensione), risparmi e patrimoni.