Mer. Apr 24th, 2024

Approfondiamo ancora il rapporto tra le famiglie e la spesa sanitaria privata. A questo proposito risultano interessanti i dati presentati recentemente in Bocconi dall’Osservatorio sui consumi privati in sanità.

In prima battuta i dati smontano la tesi secondo cui la spesa sanitaria privata è compensativa della scarsa qualità di quella pubblica.

Si evidenzia infatti come la spesa privata della famiglie, sia più legata ad una questione di reddito disponibile, che non allo scarso livello operativo dei sistemi sanitari pubblici regionali.

La spesa sanitaria privata delle famiglie nel 2011 (ultimo anno disponibile) è stata di circa 28 miliardi di euro (il 20% del totale della spesa sanitaria nel nostro Paese pari a 140 miliardi di euro).

L’Osservatorio ne fa una classifica che vede ai primi posti il Trentino Alto Adige con 707 euro a testa di spesa nel 2011, poi il Veneto (666) Friuli Venezia Giulia (588) e Emilia-Romagna (564), mentre in fondo alla classifica troviamo la Sardegna con 350 euro a testa e a seguire la Basilicata (325), la Sicilia (289) e la Campania (239).

L’analisi ha delineato quattro diversi gruppi omogenei per comportamento delle famiglie circa i consumi sanitari privati. Il primo identifica le famiglie che spendono poco (mediamente 68,8 euro mensili per famiglia e 15,5 euro a testa), il secondo quelle che spendono molto solo per le spese dentistiche (mediamente 535 euro mensili per famiglia e 171 euro a testa), il terzo quelle che spendono per malattia (mediamente 257 euro mensili per famiglia e 96 euro a testa) e il quarto gruppo è quello che individua le famiglie spendono di più per il benessere (mediamente 1.071 euro mensili per famiglia e 396 euro a testa).

Infine, una curiosità riguardo i tempi di attesa nella scelta della struttura sanitaria in base al tipo di prestazione: l’analisi ha identificato, per esempio, che gli stessi sono ritenuti importanti per le visite dermatologiche o pediatriche, ma meno per la visita oculistica.

Alessandro Gaetani

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