E’ recente la proiezione in Italia del film con Di Caprio The Wolf of Wall Street che racconta le vicende di Jordan Belfort, diventato milionario e “ricco da far schifo” (sesso, droga, etc.) negli anni novanta, con vendite di azioni fraudolente a cittadini americani presi dall’avidità del guadagno facile.
Di seguito trovi il dvd:
The Wolf Of Wall Street (Ltd) (2 Dvd)
Non è stato il primo caso di truffe finanziarie in America e neanche l’ultimo (vedi recentemente Bernard Madoff).
Alcuni recenti esempi italiani non son da meno. Fino a quando le persone comuni non impareranno, per esempio, a leggere e a comprendere la carta che firmano, ci saranno sempre casi di truffe e raggiri.
Recente è la sentenza della Cassazione che ha dichiarato truffa aggravata la condotta della responsabile di un ufficio postale che si era fatta intestare venti polizze vita ed altri titoli e cedole per un ammontare complessivo di oltre due milioni di euro di “ignari clienti”. Si legge nel testo della sentenza: “avendo quest’ultima sfruttato le abilità e le sue competenze per ottenere con l’inganno, il consenso delle vittime”. Dite che è banale?
Mi è piaciuta molto la chiusura dell’articolo di Romagnoli su un recente numero del settimanale Vanity Fair, quando dice che “all’ingresso di Wall Street (aggiungo che vale anche per le Borse di tutto il mondo) andrebbe messo un cartello di pericolo. L’indicazione non dovrebbe essere: attenti al lupo. Piuttosto: attenti alle pecore”.
Infine riporto la frase che ripeto sempre durante i miei corsi “Quando parliamo della gestione dei nostri risparmi non esistono banalità!”, mentre qui si fermano tutti quelli che, ritenendole erroneamente banali non fanno quelle domande all’interlocutore che hanno di fronte, utili a ben comprendere lo strumento finanziario/assicurativo proposto ed anche, a farli desistere dalla sottoscrizione se proprio è incomprensibile.
Alessandro Gaetani
* Cit. tratta dal Film The Wolf of Wall Street
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