Ven. Mar 29th, 2024

Anche per il 2014 si sta confermando il calo di fiducia delle famiglie italiane.

I dati Istat ci dicono che permangono elementi di difficoltà che incidono sulla mancata ripresa dei consumi e sulla mancata crescita del PIL (Prodotto interno lordo).

Secondo Confcommercio, l’ultima parte del 2014, presumibilmente mancherà “l’appuntamento con la ripresa economica, confermando dunque l’urgenza di interventi più incisivi che ridiano fiducia alle famiglie ma anche alle imprese e si traducano in un effettivo miglioramento della domanda”.

Distributore
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Non aiuta di certo l’anomalia tutta italiana di benzina e gasolio con un fisco da record europeo. Infatti, prosegue da parte di Assopetroli-Assoenergia, con la collaborazione di Figisc-Anisa di Confcommercio, il monitoraggio “Rilevazione periodica SIA – Stacco Italia Accise” (accise e iva) attraverso la rilevazione dei prezzi del differenziale di costo dei carburanti al consumo tra Italia e il resto d’Europa.

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La rilevazione viene fatta dal mese di dicembre dello scorso anno con l’obiettivo, si legge nell’ultimo rapporto, di “promuovere la più ampia diffusione dei dati al fine di generare nelle Istituzioni e nei consumatori una maggiore consapevolezza di convivere quotidianamente con un carico fiscale eccessivo sui carburanti”.

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Il dato che più colpisce è che nel solo differenziale il 90,94% per la benzina e il 98,37% per il gasolio è costituito da tasse (accise e iva) con uno scarso peso del prezzo industriale.

Per esempio nello scorso mese di agosto, con gli italiani in vacanza (almeno quelli che hanno potuto), il peso fiscale è stato pari al 60,32%, per cui il consumatore italiano ha pagato in media la benzina 27,6 euro cent/litro e il gasolio a 24,50 euro cent/litro in più che nel resto d’Europa (Europa a ventotto Paesi).

Alessandro Gaetani

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