Gio. Apr 25th, 2024

Riscatto laurea

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Manuale di sopravvivenza per evitare una pensione da fame

Con il regime contributivo oggi in vigore, la cosa più importante è “obbligarsi” in qualsiasi modo ad accantonare ai fini previdenziali.

Il riscatto degli anni di laurea è uno dei modi utili, a incrementare il proprio montante contributivo. Sappiamo tutti che quest’ultimo beneficia, ogni anno, della rivalutazione pari alla media del Pil nazionale dei cinque anni precedenti.

Per cui all’età di pensionamento tale montante sarà convertito in assegno di pensione attraverso l’applicazione di un coefficiente la cui entità dipende dall’età del pensionamento.
Il contributo è fiscalmente deducibile ai fini Irpef e può essere dilazionato in dieci anni (120 mesi senza interessi).

Indubbiamente nel regime contributivo diverso è l’approccio della convenienza del riscatto della laurea rispetto a quando si godeva del regime retributivo.
Infatti, il costo del riscatto, siccome si riferisce ad anni prevalentemente contributivi, andrà ad accrescere di pari importo il montante contributivo.
La convenienza è soggettiva e in parte dipenderà, oltre che dal tasso di rivalutazione del montante contributivo, anche dalla speranza di vita attesa applicata nei coefficienti di conversione in rendita.

Sono del ’52 e sono…: Riflessioni di un sessantaduenne col miraggio della pensione, del TFR, di una nuova vita e, in ultima analisi, di un mondo migliore

Sul sito dell’INPS (www.inps.it) nella sezione “Come fare per” si possono trovare le informazioni utili ad approfondire l’argomento (quali sono i periodi per i quali è ammesso il riscatto, le condizioni per poterlo esercitare, etc.).

Previa registrazione del PIN, utile ad accedere ai servizi on line sul sito dell’Ente previdenziale (anche l’attuale presidente Boeri, dichiara l’importanza di registrarsi per tutti i cittadini) è possibile: presentare la domanda di riscatto laurea (tramite accesso telematico nella sezione blu dei Servizi Online), consultare la tabella con gli esempi di calcolo, e la simulazione del calcolo per inoccupati.

Per maggiori e più dettagliate informazioni l’INPS rinvia alla lettura della circolare n. 77 del 27.05.2011 pubblicata nella sezione “circolari e messaggi” del proprio sito.

Mentre per l’assistenza è sempre possibile recarsi presso i Patronati distribuiti sul territorio nazionale.

Alessandro Gaetani

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