Ven. Mar 29th, 2024
Banca Rotta
Banca Rotta

La rivolta del correntista. Come difendersi dalle banche e non farsi fregare

In molti paesi europei le crisi bancarie degli ultimi anni sono state gestite con ingenti interventi pubblici, utili certamente a evitare danni all’intero sistema finanziario e all’economia reale, ma deleteri per i contribuenti/cittadini e per il debito pubblico degli stessi Paesi.

La direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) ha introdotto in tutti i Paesi europei regole armonizzate per prevenire e gestire le crisi delle banche e delle imprese d’investimento. Dunque a partire dal 2016 l’intervento pubblico sarà previsto solo in circostanze straordinarie per evitare che la crisi di una sola banca abbia gravi ripercussioni sul sistema finanziario nel suo complesso e, in ogni caso, dopo l’applicazione del BAIL-IN (letteralmente salvataggio interno).

Esso è uno strumento che consente alle autorità di risoluzione di disporre al ricorrere delle condizioni di risoluzione la riduzione del valore delle azioni e di alcuni crediti o la loro conversione in azioni per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in misura sufficiente a ripristinare un’adeguata capitalizzazione e a mantenere la fiducia del mercato.

Il Bail-in, si applica seguendo una gerarchia la cui logica prevede che, chi investe in strumenti finanziari più rischiosi sostenga prima degli altri le eventuali perdite o la conversione in azioni.

L’ordine di priorità è il seguente:

  • Gli Azionisti; 

  • I detentori di altri titoli di capitale;

  • Gli altri creditori subordinati;

  • I creditori chirografari;

  • Le persone fisiche e le piccole imprese titolari di depositi per l’importo eccedente i 100mila euro;

  • Il fondo di garanzia dei depositi, che contribuisce al posto dei contribuenti protetti.

Infatti i depositi fino a 100mila euro, cioè quelli protetti dal Fondo di Garanzia dei depositi, sono espressamente esclusi dal Bail-in.

Nel nostro Paese la completa applicazione del Bail-in è prevista solo a partire dal 2016; tuttavia la svalutazione o la conversione delle azioni e dei crediti subordinati, fra cui gli strumenti di capitale, sarà applicabile già da quest’anno, quando essa sia necessaria per evitare un dissesto.

Pronti a scendere in pista?

Alessandro Gaetani

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