Ven. Mar 29th, 2024

Carte e contanti
Sono sempre le stesse le motivazioni per le quali le transazioni in contanti subiscono, per legge, modifiche dei limiti di utilizzo: facilitare la tracciabilità dei movimenti finanziari per contrastare il riciclaggio di capitali di provenienza illecita, combattere l’evasione (def. Treccani: Comportamento illegittimo con cui il contribuente mira a contrastare il prelievo tributario) e l’elusione fiscale (def. Treccani: Comportamento del contribuente che, pur rispettoso della lettera della normativa tributaria, tende a evitare il pagamento dell’imposta con costruzioni negoziali il cui solo scopo è quello di sottrarsi all’obbligo fiscale).

I pagamenti elettronici. Dal baratto ai portafogli digitali

L’ultima Legge di Stabilità (perché negli anni vi sono state “salite e discese”), ha innalzato a 3.000 euro il limite per l’ammontare delle transazioni in contanti, nonché dei libretti di deposito bancari e postali al portatore.

Il limite è stato innalzato, dai 1.000 euro prima in vigore, poiché i dati in possesso del Governo Italiano, dicono che è cresciuta la percentuale di soggetti “unbanked” ossia estranei al circuito degli intermediari abilitati e che non hanno alcun’altra via per il soddisfacimento dei propri bisogni di consumo.
Nel caso in cui venisse violato il suddetto limite si applica, a chi lo accetta, una sanzione tra l’1% e il 40% delle somme trasferite.

La stessa Legge di Stabilità incentiva l’utilizzo del Pos (apposita apparecchiatura che, collegata al registratore di cassa, consente il pagamento per mezzo di carte di credito e bancomat presso gli esercizi commerciali).

Da diversi anni ormai si legifera sull’obbligo, per imprese e professionisti, di accettare anche pagamenti effettuati con carte di debito attraverso appunto l’istallazione del Pos.

La suddetta Legge ha previsto un decreto del ministro dello sviluppo per l’introduzione di sanzioni pecuniarie, ha esteso l’obbligo del Pos anche per accettare pagamenti con carte di credito e l’introduzione di una sorta di clausola di tutela dall’obbligo per i casi di “oggettiva impossibilità tecnica”.

Ad oggi, tale decreto non è stato ancora emanato.

Alessandro Gaetani

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