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Sanità a pagamento e sanità negata sono due facce della stessa crisi sanitaria del nostro Paese, alle prese con una domanda crescente di sanità da parte di cittadini che invecchiano e che sono sempre più affetti da cronicità” è il quadro che emerge dalla fotografia sull’evoluzione della sanità italiana effettuata nel 2016 dal Centro studi investimenti sociali (Censis).

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In Italia, nel 2015, la spesa sanitaria privata è salita a 34,5 miliardi di euro con un aumento reale di +3,2% rispetto al 2013 ed è cresciuto ulteriormente il numero di italiani che ha dovuto rinunciare o rinviare prestazioni sanitarie in un anno: erano 9 milioni nel 2012, sono diventati oltre 11 milioni nel 2016 (+2 milioni).

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Dall’analisi emergono alcune tendenze che connotano il rapporto degli italiani con la sanità in conseguenza dei cambiamenti sui servizi sanitari pubblici: erosione della qualità del Servizio sanitario nella sua componente pubblica e convenzionata; lunghe liste di attesa; ricorso all’intramoenia; ticket sanitari meno convenienti; crescente ruolo della sanità privata.

In estrema sintesi si può dire che l’incubo delle liste di attesa troppo lunghe è il perno esplicativo dei comportamenti sanitari degli italiani di questi ultimi anni; esse obbligano i cittadini a usare il privato e l’intramoenia come porta di accesso accelerato alla cura. È in crescita la domanda di strumenti sanitari integrativi; basti pensare che nel 2014, selezionando un campione di famiglie italiane, si è stimato che 5 milioni di persone sarebbero interessate a conoscere meglio questi strumenti ed eventualmente a sottoscriverli.

Il 5,7% delle famiglie intervistate è già in possesso di un’assicurazione sanitaria privata mentre il 4,6% intende acquistarla in futuro.
Nella graduatoria tra i fattori rilevanti di scelta, da parte dei sottoscrittori di polizza o potenziali tali, figurano in ordine di importanza: rimborso di prestazioni sanitarie effettuate in strutture private; copertura assicurativa dell’intero nucleo familiare; possibilità di tagliare i tempi per le prestazioni; accesso a strutture convenzionate; possibilità di scelta di un ampio ventaglio di strutture di cura.

Alessandro Gaetani

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