Gio. Mar 28th, 2024

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E’ stato presentato recentemente il Rapporto Coop 2014 su consumi e distribuzione.

Dati cifre e tabelle che in periodo di crisi sono sempre più apprezzati per scorgere eventuali segnali positivi di uscita dalla stessa, per le famiglie italiane.

Parto dalle considerazioni del presidente di Coop Italia rilasciate nell’intervista pubblicata sul mensile dei Soci Coop Consumatori.

Dichiara il presidente Marco Pedroni: “dopo anni di crisi economica….come Coop pensiamo che il 2015 possa essere l’anno della inversione del trend negativo….a patto che le scelte del governo vadano verso il rafforzamento della domanda interna, sostenendo in particolare il potere d’acquisto delle classi più deboli….non si esce dalle difficoltà pensando che basti l’export“.

Da notare come ritornano i due grandi temi del momento, le difficoltà delle imprese nel mercato “domestico” che subiscono il crollo continuo dei consumi nel nostro Paese, e la dichiarata da più parti “tenuta” delle imprese che vivono di mercato estero (le organizzazioni imprenditoriali dichiarano il continuo aumento di acquirenti internazionali dei prodotti made in Italy).

Salvadanaio
Salvadanaio

Ecco che allora diventano interessanti i dati del Rapporto Coop, i quali mentre sul lato consumi evidenziano una leggera crescita dello 0,2% (dopo un triennio di cali), per il risparmio si evidenziano percentuali in aumento (+ 13,5% nel 2014) rispetto agli ultimi anni, che indicano come a fronte di prospettive future incerte, ci si tutela attraverso l’accantonamento di risorse.

I motivi di risparmio sono i soliti:

  • futuro dei figli
  • emergenze legate alla gestione della casa che si abita
  • paura di peggioramento della salute
  • paura della perdita del lavoro
  • futura integrazione della pensione.

Infine si legge sul Rapporto “E’ però chiaro che l’aumento del risparmio (dunque denaro che c’è) è strettamente legato anche alla dimensione psicologica e alla percezione della realtà esterna.
Il 91% delle famiglie giudica negativamente lo stato di salute dell’economia del Paese, ma solo il 49% giudica negativamente la propria condizione economica“.

Alessandro Gaetani

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