Ven. Apr 19th, 2024

La grande deflazione: Cosa fare? Come uscirne?

La deflazione è un fenomeno economico, che consiste nel calo nel tempo dei prezzi dei prodotti di consumo quotidiano.

L’Italia, come il resto d’Europa è in deflazione per diversi motivi (la lunga crisi che ha portato a un notevole calo della domanda di beni, il calo del costo delle materie prime energetiche, come il petrolio, etc.).

La conseguenza più immediata è che a causa della discesa dei prezzi, da un lato si rende più “ricco” il consumatore, dall’altra parte per le imprese vi è l’erosione dei loro margini di profitto, diventando quindi più “povere”.

In un momento di grande repressione come quello attuale, il fenomeno deflattivo rischia di aumentare il costo del debito per lo Stato e per le imprese che, indebitandosi di più innescano così una spirale difficile da spezzare.

Un interessante lavoro della collana di Banca d’Italia Questioni di Economia e Finanza (scaricabile in lingua inglese dal sito www.bancaditalia.it) “La deflazione è positiva o negativa? Conta solo l’inflation gap” di Marco Casiraghi, Giuseppe Ferrero spiega perché gli effetti macroeconomici di shock all’inflazione di pari entità, ma di segno opposto, non sono necessariamente simmetrici.

Nel complesso – si legge nell’occasional paper – i costi della deflazione e della disinflazione tendono a eccedere quelli dell’inflazione a causa della presenza di vincoli nell’economia, quali lo zero lower bound sui tassi d’interesse nominali, i limiti all’indebitamento e la rigidità verso il basso dei salari nominali.
Tali vincoli, quando diventano stringenti, possono impedire alla politica monetaria di mantenere l’inflazione in linea con il proprio obiettivo, agli agenti di ridurre il proprio indebitamento e al mercato del lavoro di essere in equilibrio.
La probabilità che tali vincoli diventino stringenti dipende dalle condizioni cicliche e strutturali dell’economia.
Inoltre, sarebbe un errore pensare che effetti perversi possano verificarsi solo in caso di una riduzione dei prezzi e che la classificazione di episodi deflazionistici in positivi (causati da shock all’offerta) e negativi (causati da shock alla domanda) non è solo sbagliata, ma anche fuorviante in termini d’implicazioni per la politica monetaria
”.

Alessandro Gaetani

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