Ven. Apr 26th, 2024

La sanità in Italia

Il Sistema Sanitario Italiano (Ssn) è un impianto articolato, fondato sulla centralità pubblica e su principi d’insieme (universalità), organizzato su diversi livelli di responsabilità e amministrazione (Governo centrale, Regioni, etc.), con un’accentuata differenziazione territoriale nella qualità ed efficienza delle prestazioni (sull’intero territorio nazionale “a macchia di leopardo”). L’assetto complessivo presenta aspetti positivi – l’Italia è tra i paesi con le minori disuguaglianze nello stato di salute generale della popolazione – e punte di eccellenza, ma anche gap da colmare e sfide ineludibili, come ridurre i tempi di attesa e fenomeni di razionamento delle cure, o come far fronte all’incremento dei bisogni sanitari causati dall’invecchiamento della popolazione.

Diversi esperti sostengono che è necessario definire una struttura sostenibile e una nuova universalità “selettiva” che garantisca le prestazioni indispensabili e incondizionate per determinate fasce di popolazione, riguardo alle quali il presidio pubblico deve rimanere centrale, e ampliando l’ambito d’intervento delle forme sanitarie integrative, con riferimento alle prestazioni alle quali già oggi si ricorre in maniera rilevante mediante spesa “di tasca propria”.

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Nell’attuazione di questo programma, il riordino delle forme integrative rappresenta un passaggio fondamentale. L’assetto attuale è caratterizzato dalla presenza di diversi operatori con servizi, standard di trasparenza e tutele verso gli iscritti non sempre confrontabili tra loro. (Sono circa dieci milioni gli italiani iscritti a una forma di sanità integrativa. Nel 2014 raccolti premi assicurativi per oltre 2 miliardi di euro).

Foto slide Welfare Day 2015
Foto slide Welfare-Day-2015

L’ANIA (Associazione Nazionale delle Imprese Assicurative) in un suo recente paper ha evidenziato che per rendere il mercato più efficiente, promuovendo un’effettiva competizione, “è necessario innanzitutto allineare, come è avvenuto per la previdenza, gli incentivi fiscali a favore dell’assistenza integrativa, correggendo un’asimmetria che attualmente penalizza i prodotti assicurativi e, in generale, le forme individuali di copertura”.

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É poi indispensabile, aggiunge l’ANIA, definire precisi standard gestionali e un assetto armonizzato di regole e controlli per dare garanzie a quanti si rivolgono a strutture private per quelle prestazioni non erogate dal SSN”.

Alessandro Gaetani

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