Dom. Apr 28th, 2024

La regina degli scacchi (The Queen’s Gambit), si legge su wikipedia, è una miniserie televisiva drammatica statunitense creata da Scott Frank e Allan Scott, distribuita in streaming il 23 ottobre 2020 su Netflix.

La serie, basata sull’omonimo romanzo del 1983 di Walter Tevis, esplora la vita di una bambina prodigio degli scacchi, orfana, di nome Beth Harmon, seguendo le sue vicissitudini dall’età di otto ai ventidue anni, mentre lotta contro la dipendenza da alcol e psicofarmaci nel tentativo di diventare grande maestro di scacchi.”

Forse è proprio grazie al successo della suddetta serie tv se, dallo scorso aprile, ben 11 milioni e mezzo di appassionati, si sono iscritti a Chess.com (anche sulla versione italiana).

E poi eBay dichiara che, dal successo della serie tv facente parte del catalogo Netflix, vi è stata un’impennata del numero di ricerche relative al gioco degli scacchi del 237%. Ma anche di vendite di scacchiere, aumentate ad esempio negli USA, del 215% dall’uscita della serie.

Dunque sembrerebbe che, anche in questo caso una serie tv di successo esercita un’influenza nelle abitudini di vita (come godere del proprio tempo libero) e dei consumi (come spendere i propri soldi) delle persone.

E per quanto riguarda la gestione dei propri risparmi, esistono Serie Tv e Film che spingono gli italiani a compiere determinate scelte finanziarie?

Nella maggior parte dei casi i produttori cinematografici e televisivi hanno raccontato truffe finanziarie (es. La Grande Scommessa), finanzieri avidi spregiudicati sui mercati azionari (es. The Wizard of Lies che racconta le gesta del finanziere Madoff), fiction che ti fanno vedere la parte più “oscura” dei mercati finanziari (es. Billions ambientata a New York nel mondo dell’alta finanza).

Sarà allora anche per questo che gli italiani, gira e rigira si ritrovano ad avere i loro risparmi o liquidi sul conto corrente (Banca d’Italia dichiara oltre 1.600 miliardi di euro) o nel mattone (il 73% degli italiani è proprietario di casa).

Peccato, perché il mezzo di comunicazione per eccellenza, il cinema, potrebbe fare tanto, ad esempio per far conoscere la possibilità di trasferire molti rischi quotidiani in capo alle Compagnie di Assicurazione (Ania dichiara che gli italiani sono fortemente sotto assicurati).

Ma anche per far conoscere la figura del consulente finanziario (meglio se indipendente) per far si che gli italiani, storicamente bravi a risparmiare possano anche imparare a investire per la realizzazione dei propri progetti di vita, magari comprendendo l’arte della diversificazione.

Speriamo dunque che a partire dal nuovo anno, l’industria cinematografica e televisiva, vista anche la crisi che stiamo vivendo e vivremo nei prossimi anni, si cimenti a realizzare produzioni che vanno in tal senso.

Alessandro Gaetani

Per approfondire:

Il ruolo dell’assicurazione per la crescita e l’efficienza Intervento del Presidente dell’IVASS Daniele Franco

Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia

Rapporto immobiliare Agenzia delle Entrate 2020

Lascia un commento