In occasione dell’ultima Giornata Mondiale del Risparmio, è stata presentata la 21° edizione dell’indagine Acri-Ipsos “Gli Italiani e il Risparmio”. Si legge nel report che “per le famiglie italiane il risparmio significa, da una parte, avere la tranquillità e l’autonomia di poter far fronte agli imprevisti, e dall’altra poter aprire una finestra sul futuro.”
La propensione al risparmio degli italiani si è ulteriormente accresciuta nell’anno della pandemia. I rapporti mensili ABI ci dicono che stiamo andando verso 1900 miliardi di euro depositati sui conti correnti.
Se li dividiamo per 60 milioni di italiani vengono 32mila euro a testa. Ma questa è la statistica del Pollo di Trilussa:
In una nota poesia di quasi un secolo fa, Trilussa definiva la Statistica come quella cosa per cui se qualcuno mangia un pollo e qualcun altro no, in media hanno mangiato mezzo pollo ciascuno.
Alcune motivazioni
È da tempo che in Italia esiste una elevata liquidità sui conti, vediamo alcune motivazioni più attuali:
Equivalenza ricardiana
Gli italiani pensano che i sostegni attuali, domani si tradurranno in aumento della tassazione per cui è meglio conservarli. Non si fidano dei propri governanti.
Spese a breve termine
Ma anche in vista di una futura spesa (per esempio l’acquisto immobiliare di una certa entità, la vecchia auto da sostituire a breve, spese condominiali eccezionali, ecc.) per la quale una persona tiene somme liquide sul conto corrente che devono essere subito disponibili.
Italiani pessimisti
Vi è una elevata incertezza per la situazione socio economica del Paese e, nel momento attuale, per la pandemia in corso. Infatti sull’ultimo rapporto di Euromedia Research e Banca Mediolanum Gli italiani: risparmio e investimento, si legge che per il 69% dei connazionali, la situazione economica del BelPaese sarà peggiore alla fine della pandemia.
A difesa degli investimenti
Per chi invece ha la possibilità e la volontà di investirne una parte la liquidità in eccesso viene utilizzata proprio a difesa degli investimenti (in immobili, aziende, azioni, ecc.). Più fieno in cascina per i periodi negativi (tempi lunghi di vendita di un immobile, valore azioni in cui si è investito inferiore al prezzo di acquisto delle stesse, ecc.).
Il libro da leggere
Alessandro Gaetani
Fonti:
Rapporti mensili ABI
Indagine Acri-Ipsos “Gli Italiani e il Risparmio”