Lun. Apr 29th, 2024

La principale voce del passivo di una banca è costituita dai depositi su libretti e conti correnti. Sono soldi dati in prestito alla banca che possono essere ritirati in qualsiasi momento.

Quindi una banca può operare (fare il suo mestiere di raccolta e prestito a individui e aziende) solo se tutti i depositanti non ritirano il proprio denaro contemporaneamente. In caso contrario si crea una situazione di panico ben raccontata anche al cinema.

Un film già visto

Sono note infatti, a tutti quelli che hanno visto il film Mary Poppins, le immagini di quando il piccolo Michael Banks non voleva cedere i due penny (il padre banchiere Mr Banks gli aveva consigliato di versarli in banca) e la sua riottosità scatenò la corsa agli sportelli della banca dei clienti presenti nel salone per chiedere di prelevare tutti i loro risparmi.

Situazione di panico vista anche nel film di Frank Capra (del 1946) La Vita è meravigliosa. In quello che è stato definito dall’American Film Institute come uno dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi è ben evidente la conoscenza tra banchieri e territorio. Si racconta la semplicità dell’attività bancaria della banca di vicinato. I cittadini versavano i loro risparmi, e i depositi servivano per erogare credito.

Stiamo parlando della Bank run ossia la corsa agli sportelli bancari dei correntisti che ritirano il proprio denaro per paura che la banca diventi insolvente.

Bank run (clicca qui per leggere la definizione Treccani)

Il salvataggio bancario

È la più grande paura per il Sistema bancario/finanziario: i correntisti ritirano i propri soldi dalle banche, queste non ne hanno più da prestare alle aziende, queste abbandonano progetti futuri e tagliano costi partendo dai licenziamenti dei dipendenti.

Ecco allora che Economisti, Responsabili delle politiche economiche e Autorità di vigilanza sono sempre dell’idea di proteggere il Sistema bancario/finanziario perchè: “le banche sono considerate uniche istituzioni in grado di fare credito e il loro salvataggio vuol dire protezione dei depositanti e del sistema dei pagamenti“.

Nel 2008 per esempio ci fu la nazionalizzazione in Inghilterra della banca Northern Rock (molto indebitata e quindi esposta alle oscillazioni del mercato finanziario), messa in ginocchio, appunto, dalla corsa agli sportelli scatenata dai suoi clienti.

Bail-in

Dal 2016 l’intervento pubblico è previsto solo in circostanze straordinarie per evitare che la crisi di una sola banca abbia gravi ripercussioni sul sistema finanziario nel suo complesso e, in ogni caso, dopo l’applicazione del BAIL-IN (letteralmente salvataggio interno).

Esso è uno strumento che consente alle Autorità di risoluzione di disporre, al ricorrere delle condizioni di risoluzione, la riduzione del valore delle azioni e di alcuni crediti o la loro conversione in azioni, per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in misura sufficiente a ripristinare un’adeguata capitalizzazione e a mantenere la fiducia del mercato.

Il Bail-in, si applica seguendo una gerarchia la cui logica prevede che, chi investe in strumenti finanziari più rischiosi sostenga prima degli altri le eventuali perdite o la conversione in azioni.

L’ordine di priorità è il seguente:

  • Gli Azionisti; 
  • I detentori di altri titoli di capitale;
  • Gli altri creditori subordinati;
  • I creditori chirografari;
  • Le persone fisiche e le piccole imprese titolari di depositi per l’importo eccedente i 100mila euro;
  • Il fondo di garanzia dei depositi, che contribuisce al posto dei contribuenti protetti.

Infatti i depositi fino a 100mila euro, cioè quelli protetti dal Fondo di Garanzia dei depositi, sono espressamente esclusi dal Bail-in.

Alessandro Gaetani

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