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In crescita la quantità di debito pubblico in mano a famiglie e imprese.
Questo ci dice lo studio della FABI Federazione Autonoma Bancari Italiani che, con i suoi oltre 108mila iscritti e le sue 98 sedi territoriali è il sindacato bancario più rappresentativo in Italia.
I dati riportati nella ricerca ci segnalano una crescita della ricchezza familiare nel BelPaese giunta a fine 2023 a 5.216 miliardi di euro.
Meno soldi sui conti correnti ma più sottoscrizioni di Btp e Obbligazioni da parte delle famiglie italiane.
Sileoni (Presidente FABI): “La ricchezza finanziaria delle famiglie equivale a due volte e mezzo il pil italiano e corrisponde a quasi il doppio rispetto al nostro debito pubblico”.
Gli esclusi finanziari
Restano fuori da questo tipo di ricerca gli esclusi finanziari. L’ultima indagine sui bilanci delle famiglie di Bankitalia (dati al 2020) segnala che il 4,4% delle famiglie non ha un conto corrente, né un conto deposito/postale (1,1 milioni di nuclei familiari corrispondente a circa 2,3 milioni di persone).
Le disuguaglianze finanziarie
Nel BelPaese, mentre aumentano i miliardari, tra il 2021 e il 2022 si è registrato un quasi dimezzamento della quota di ricchezza detenuta dal 20% più povero (passata dallo 0,51% allo 0,27%). Anche in Italia dunque continuano ad aumentare le disuguaglianze con circa 5,6 milioni di persone in povertà assoluta.
Alessandro Gaetani
Fonti:
Indagine sui bilanci delle famiglie italiane
Valori, esclusione finanziaria
Qui trovate una fotografia della ricchezza e dei ricchi in Italia (link a pagamento), attraverso la ricognizione delle principali fonti (Istat, Banca d’Italia e Agenzia delle Entrate) e quasi trenta interviste a super-ricchi nel libro di Giulio Marcon.
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